L'Oasi di Assai: un "bagno di foresta" per curare il corpo e lo spirito Barigadu
L’Oasi di Assai
In Giappone, uno dei metodi più efficaci per combattere i “mali dell’anima” come lo stress o la depressione ha un nome preciso: “Shinrin-yoku”, in italiano “Bagno di Foresta”.
Qualche ora di immersione totale in ambiente forestale lontano da ritmi frenetici, bagni di folla e inquinamento acustico produrrebbero infatti, secondo alcuni studi condotti da medici giapponesi, effetti benefici sorprendenti sulla salute: diminuzione della pressione sanguigna, rilassamento muscolare, abbattimento dei sintomi da stress con conseguente aumento di sensazioni di benessere fisico e mentale.
L’Oasi di Assai nel cuore della Sardegna, con oltre 900 ettari di foresta incontaminata, è il luogo ideale in cui sperimentare questa “terapia naturale” e vivere un’esperienza straordinaria di turismo naturalistico.
Il parco, un’oasi permanente di protezione faunistica che offre rifugio a migliaia di specie animali e vegetali, è attraversato da un sentiero che si snoda attraverso la foresta per più di 6 chilometri, percorribile a piedi o in bicicletta.
Lungo il percorso, costellato da monumenti rocciosi a dir poco spettacolari, ci si imbatte in punti panoramici che permettono di godere dello spettacolo mozzafiato offerto dagli splendidi territori di Neoneli, Nughedu Santa Vittoria e Austis.
Al visitatore più attento e silenzioso non mancheranno le opportunità di contatto, anche ravvicinato, con gli abitanti del bosco: nell’Oasi di Assai infatti, oltre alle centinaia di specie avicole (tra le quali l’Aquila Reale, l’Astore sardo e lo Sparviero) si può ammirare il magnifico Cervo Sardo, il Daino, il Cinghiale e – se si è molto fortunati – il Gatto Selvatico e il rarissimo Topo Quercino.
All’interno dell’Oasi, infine, è possibile visitare il Museo Naturalistico: un’ulteriore occasione per approfondire la conoscenza del ricco patrimonio ambientale e della straordinaria biodiversità di questo incredibile angolo di Sardegna.
L’Oasi di Assai è visitabile per gran parte dell’anno, ma a causa delle rigide temperature invernali è consigliabile andarci durante le stagioni calde fino alle prime settimane d’autunno, in modo tale da sfruttare al massimo tutte le potenzialità e i benefici di un vero “Shinrin-yoku” made in Sardinia.
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Foto: Nanni Marras | Archivio Marras ©2020
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