La magia dei boschi del Mandrolisai Domus de Janas a Sorgono
Ogni terra ha le sue leggende. Castelli infestati e mostri lacustri in Scozia, calici magici in Francia, animali parlanti in Africa, alberi custodi di anime in India.
E in Sardegna?
Tra le innumerevoli storie che animano la tradizione sarda, una delle più popolari e famose è di certo quella delle “Janas“.
Nella mitologia sarda si narra di donne molto speciali, abitanti dei boschi e abili tessitrici, che amavano costruire le loro case all’interno delle rocce più belle.
Vere e proprie fate del bosco, custodi di ogni genere di bene e fortuna.
Le suggestive leggende sulle Janas e sulle loro case di roccia non hanno trovato molto spazio nei pensieri degli studiosi di archeologia, desiderosi di trovare spiegazioni meno fantasiose per questi veri e propri miracoli di architettura arcaica disseminati in tutta l’isola.
Le Domus de Janas sono in realtà delle tombe ipogeiche (dall’aggettivo greco hypogheios, “hypo” = “sotto”, “ghe” = “terra”) che, insieme alle Tombe di Giganti, caratterizzano la cultura funeraria della protostoria sarda. Questi monumenti compaiono sull’isola nel Neolitico medio (4700 a.c.) e rappresentano una delle più antiche testimonianze della cultura nuragica.
Nel territorio di Sorgono, ricchissimo di tesori archeologici, possiamo ammirare, nelle località di “Perdonigheddu”, “Santu Luisu” e “Pard’e Crèsia”, alcune domus de Janas in buono stato di conservazione.
I tre monumenti si trovano a breve distanza dal centro abitato di Sorgono e sono abbastanza semplici da raggiungere: pochi attimi per immergersi nella magia dei boschi del Mandrolisai, tra leggenda e Storia.
SCHEDA
Info generali
_