Su Nou Orruendèche Una "balancing rock" barbaricina
Su Nou Orruendèche: una “balancing rock” barbaricina
Che sensazione si prova a stare in bilico su uno strapiombo di centinaia di metri? Bisognerebbe chiederlo a funamboli o climbers, abituati a dare del tu a grandi altezze e abbuffate di adrenalina. Eppure le risposte più esaurienti potrebbero arrivare da certe rocce, che se solo potessero parlare avrebbero storie intere da raccontare: per la precisione, storie vecchie centinaia di migliaia di anni.
In Sardegna non esistono rocce parlanti, ma nella Barbagia di Austis ce n’è una in particolare che non ha bisogno della parola per essere eloquente: “Su Nou Orruendèche”, il Masso Cadente.
Situato nella splendida cornice boschiva di Ghea, il mastodontico macigno granitico da tempo immemorabile passa i giorni e le notti in bilico su un rocciaio, circondato dalla macchia mediterranea. Davanti a sè, un baratro di centinaia di metri che si estende in lungo e in largo formando la valle meravigliosa che ospita i laghi Benzone e Omodeo, ovvero il confine tra la Barbagia-Mandrolisai e il Barigadu.
Lo spettacolo è impressionante: non si può fare a meno di avere la sensazione che questo masso colossale possa cadere all’improvviso per inabissarsi nel dirupo!
Su Nou Orruendèche ha quindi tutte le caratteristiche di una “balancing rock”, ma al contrario di tante altre (ben più celebrate) offre la possibilità di “ospitare” i visitatori più coraggiosi. Come? Passandoci sotto, letteralmente! Una volta raggiunto il sito infatti sarà facile notare, alla base della roccia, una via d’accesso a una vera e propria stanza scavata dal vento: dal suo interno si potrà quindi accedere a una terrazza naturale che riempirà cuore e occhi dei visitatori: un panorama mozzafiato della Sardegna occidentale.
foto: Nanni Marras – Archivio Marras ©2016
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