I menhir di Biru 'e Concas Un'opera originale
I menhir di Biru ‘e Concas (letteralmente “Il Sentiero delle Teste”) costituiscono uno dei siti archeologici più importanti e significativi della Sardegna.
A due passi dal Santuario campestre di San Mauro, nel territorio di Sorgono, Biru ‘e Concas si nasconde in cima a una collina ricoperta di sughere e lecci.
Il sito ha circa 5500 anni e racchiude la più alta concentrazione di menhir dell’intera area mediterranea: se ne contano circa duecento, disposti in due allineamenti distinti.
Alcuni dei menhir di Biru ‘e Concas, quelli più recenti,sono antropomorfi: presentano cioè segni evidenti di manipolazione umana, una sorta di “proto-arte” che testimonia l’intento dei popoli antichi di rappresentare le proprie divinità in modo più incisivo rispetto al passato. Si tratta di testimonianze storiche estremamente antiche, risalenti al Neolitico (3500-2800 a.c.) e all’Eneolitico (2700-1700 a.c.).
Rimasto semisconosciuto per decenni, Biru ‘e Concas ha trovato la fama recentemente grazie agli studi effettuati dalle più importanti Università sarde e alla risonanza mediatica che ne è scaturita.
Qualcuno, forse un pò superficialmente, ha proposto analogie con un ben più famoso (ma più giovane) sito megalitico britannico, spingendosi a definire Biru ‘e Concas “la Stonehenge sarda”.
Tale paragone potrebbe rappresentare certamente motivo d’orgoglio, tuttavia preferiremmo contribuire al racconto di una Storia ancora poco conosciuta conservando – pur senza rinunciare al Mito e nei limiti delle nostre competenze – quel rigorescientifico e quell’autonomia narrativa che consentono di trasmettere e raccontare l’unicità, l’autenticità e l’identità irreplicabile dei luoghi e della cultura della Sardegna
Biru ‘e Concas è un’opera originale: chiamiamola col suo nome.
SCHEDA
Info generali
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